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Catenaccio Chelsea: 0-0, il Barcellona non segna

Alla fine, il risultato meno atteso è uscito fuori: il pari a reti bianche. La serata al Camp Nou è quella delle grandi occasioni. Il prepartita è stato condito dalle dichiarazioni reciprocamente cortesi dei giocatori delle due squadre, che hanno elogiato (forse per esorcizzare il pericolo) la bravura degli avversari e dei tanti campioni sparsi nelle due formazioni. Il Barça ha una media goal impressionante in Coppa, vicino alle tre reti a partita, mentre il Chelsea ha una delle migliori difese ed è venuto a giocarsi le sue chance,  guardandosi bene da assumere un atteggiamento simile a quello del Bayern. In tribuna anche Capello affiancato dal fedelissimo Baldini.

In campo –
Guardiola riserva subito una novità clamorosa: in panchina Puyol, che lascia il suo consueto posto a Piqué per contrastare la potenza fisica di Dorgba sui colpi di testa. Hiddink, da vecchio volpone, manda in campo un centrocampo folto e aggressivo che mira a non far respirare i fautori di gioco blaugrana. Unica punta Drogba, supportato da vicino da Lampard come solitamente accade da quando l’olandese è sulla panchina blues.

Si gioca
–Dopo 2’ Eto’o è pescato in fuorigioco davanti a Cech, se il guardialinee non lo avesse notato sarebbe stata un’azione pericolosisima. Il Chlesea è rintanato dietro, e la “gabbia” predisposta da Hiddink costringe Guardiola a spostare Eto’o sulla sinistra dopo 6 minuti, con Henry centrale. Per aprire la difesa degli inglesi, il tecnico blaugrana mischia le carte ma senza molto successo. Qualche fallo di troppo su Messi ed Iniesta fa rumoreggiare il pubblico, il Chelsea si conferma aggressivo e attento a chiudere gli spazi, pur non riuscendo mai ad uscire dalla propria metà campo. Passano i minuti, ma le occasioni latitano. Al 34°Henry tira una bomba che Cech manda in angolo, è una delle conclusioni più efficaci ma di goal non se ne parla ancora. Al 39’ un’occasione incredibile per il Chelsea, casuale e non propriamente voluta: Marquez, inseguito da Drogba, sbaglia l’appoggio a Valdes e consente all’ivoriano di presentarsi a tu per tu con il portiere catalano, il quale gli sbarra la strada due volte compiendo una vera prodezza. Unico errore difensivo dei blaugrana, ma poteva costare caro.

La ripresa comincia con un infortunio muscolare a Marquez, che si blocca da solo: mentre controlla la palla sulla metà campo cade a terra e deve uscire in luogo di Puyol. Messi prova a sfruttare il suo sinistro, e da un calcio d’angolo di Xavi prova l’eurogol tirando al volo, ma alto. Bosingwa lo marca bene aspettandolo, viste le sue improvvise e determinanti accelerazioni. Daniel Alves partecipa attivamente alla fase d’attaccoe prima con un bolide e poi su punizione mette i brividi al Camp Nou. Al 70’ occasionissima per Eto’o, che vola in contropiede a velocità altissima, scarta Alex con una finta e tira però debolemente su Cech sbilanciato dal cambio di passo. Hiddink teme il peggio e inserisce addirittura Belletti per Lampard, mossa che tende a coprire ancora di più il centrocampo. Uno scambio Eto’o-Henry alla mezz’ora del secondo tempo fa gridare il pubblico: mentre il francese sta per calciare, Bosingwa lo tira e lo cintura per disturbarlo. Per Stark si prosegue. Verso il finale, si scalda Bojan che rileva Eto’o: meno di dieci minuti per la promessa blaugrana per cercare la rete. Proprio allo scadere del 90’ minuto il ragazzo ha la palla del match: Alves, inesauribile, gli fornisce dalla destra un cross al bacio che però Bojan mand aalto incredibilmente da due passi. E’ un occasione senza prezzo, che avrebbe potuto cambiare la storia di questa partita. Poco dopo anche Hleb, anche lui entrato da pochi istanti, ha una palla buona ma Cech nell’uno contro uno è bravissimo. Termina qui il match, gli istanti finali non regalano null’altro.

La chiave –
Hiddink ha impostato i suoi con un catenaccio che gli inglesi criticheranno parecchio, ma se la partita si chiude senza reti subite il merito è anche dell’assetto tattico. Peccato che uno schieramento del genere consenta di tirare una sola volta in porta e per caso…
 
La chicca –
Puyol parte a sorpresa dalla panchina, ma quando deve sostituire Marquez infortunato riceve la fascia da Xavi, che era capitano ad inizio match. Nonostante Guardiola lo abbia inizialmente escluso, lui mantiene la sua leadership all’interno della squadra e ottiene la “sua” fascia, anche se non proprio a norma di regolamento…

Top&Flop –
Nel Barcellona tutti si prodigano ma le prestazioni sono di livello inferiore alla loro solit amedia: sicuramente svetta Yaya Tourè che quando c’è da lottare in mezzo al campo, cioè sempre, fa sentire il suo peso e la sua praticità. Male e completamente assente Lampard, che non facilitato dall’assetto della squadra non riesce a strusciare una palla pulita da giocare con pericolosità.