La Liga!

 

Dietro alla capolista, il Real Madrid dice la sua

A Madrid, quest’anno i tifosi dovranno fare una cosa alla quale non sono abituati: accontentarsi. Eh già, perché questa squadra nata e gestita dal presidente dimissionario Calderòn, allenata ora dall’emergente tecnico spagnolo Juande Ramos (due Coppe Uefa non bastano a definirlo un “grande” del calcio), si dovrà accontentare delle briciole fino alla fine della stagione, molto probabilmente. La quinta vittoria di seguito nella Liga (contro un buon Deportivo, tra l’altro) fa molto morale, un po’ di classifica (il Siviglia ha perso) ma lascia poca voglia di esultare e di lasciarsi andare ai festeggiamenti. Non basta, infatti, aver ripreso piano piano un cammino vincente. Qui c’è una squadra, che è la capolista da settembre, che non solo vince sempre ma stravince anche con almeno 3-4 goal di scarto a partita. Il Barcellona Show, fatto di cannonieri eccezionali (Eto’o, 19 reti in 18 partite disputate…) e di classe sopraffina, quasi extraterrestre (sia Henry che il figliol prodigo del Camp Nou Leo Messi); questi tre incredibili attaccanti hanno siglato 45 dei 63 goal totali dei blaugrana in Liga, con una media generale della squadra che supera i tre goal a partita. Stavolta la goleada è toccata prenderla al Numancia, l’unica squadra ad aver battuto quest’anno il Barcellona (nella partita d’andata finita 1-0). Ecco, da quell’esordio così brutto ed infelice per Guardiola sulla panchina catalana è nata una squadra stellare che corre a diecimila e che segna a ripetizione su qualsiasi campo. Attenderemo esami e prove più consistenti in Champions per verificare il livello di forza dell’undici del presidente Laporta, che sembra giocare da solo contro la storia e i record.

Sempre dodici i punti che separano la capolista dalla seconda, e sempre indecise le altre avversarie che provano a unirsi al treno della Champions. L’andamento assolutamente lineare e perpetuo dei blaugrana fa contrasto con la discontinuità di Siviglia, Valencia, Villarreal ed Atletico, che non riescono a portare a casa i preziosi tre punti. Le prime due della lista cadono clamorosamente: gli andalusi si fanno battere sul proprio campo dal Racing di Zigic, rinato in terra cantabrica, mentre il Valencia perde tragicamente a Mallorca, prendendo tre goal e dando l’impressisone di sgretolarsi facilmente. Né il sottomarino giallo, alias Giuseppe Rossi & Co., né tantomeno l’Atletico del pericolante Aguirre vanno oltre il pari con due formazioni come Osasuna e Malaga. Quindi, si intende facilmente come le avversarie serie per i primi della classe non siano queste formazioni che hanno un andamento mediocre e troppo dipendente dall’umore giornaliero dei loro assi.

Risale la crisi il Getafe, che riempie di goal lo Sporting (ben cinque) nella sfida salvezza affidandosi a Granero e Soldado, autore di una tripletta strepitosa nonostante la stagione abbia riservato poche gioie all’ex canterano del Madrid. Nelle altre sfide della medio.bassa classifica, importante vittoria del Ricreativo, mentre l’Espanyol non riesca a risorgere e va a guadagnare un punto con il Valladolid e niente di più. L’Osasuna è sempre il fanalino di coda, anche se sta migliorando di giornata in giornata, visto il pari raggiunto con il Villarreal. Camacho sta lavorando sodo per cercare di tirare fuori i suoi dalla melma del fondo classifica, ma l’impresa non è impossibile, se i senatori come Pandiani si mettono in testa di salvarsi…