La Liga!

 

Il Barça è uno schiacciasassi, il Real rosicchia posizioni

L’inarrestabile Messi e tutto il Barcellona sembrano andare di pari passo. La squadra crea, gioca e segna una media di tre goal a partita dall’inizio di stagione, guidata da un gruppo che va a meraviglia e splendidamente esplode in tutta la classe del fenomeno argentino. Dopo lo show in Coppa del re all’Atletico, la pulce incanta e decide in ogni partita a cui prende parte, e così per Guardiola le cose diventano facili anche quando si mettono (raramente) male. La doppia rimonta con l’Osasuna (prima blaugrana in vantaggio, poi 2-1 dei padroni di casa) manda un segnale forte alle avversarie, semmai ce ne fosse bisogno: noi le vinciamo tutte, anche quelle “da perdere”. Eh sì perché capita nella stagione di una grande qualche scivolone, qualche giornata storta, qualche sconfitta con squadre minori: però il Barcellona, a differenza delle scorse annate, sembra talmente padrone e presente in campo che spazza i via i dubbi e travolge l’avversario a suon di tiri. Eto’o, Henry, Xavi, Iniesta: oltre al già citato numero 10, le soluzioni per andare a rete sono tantissime e non si fermano qui.

Si capisce quindi come la Liga abbia preso una piega ormai forte, con un serio candidato a futuro campione: dodici punti di vantaggio sono tanti, per la capolista. E a questo punto della stagione. Anche se, a beneficio della competitività, va detto che il Real Madrid sta recuperando posizioni. Vince a Mallorca tre a zero e conferma nell’inizio 2009 che Juande Ramos sta lavorando bene, partendo dalle basi. Gli innesti magari tardano ad incantare, Lass (come si fa chiamare il mediano Lassana Diarra, omonimo del Mahmadou infortunato) e Huntelaar sono ancora ai margini, più il secondo del primo. Però un Robben di questi tempi così ispirato basta e avanza per chiudere le partite. Ora c’è da difendere la seconda piazza dalla altre rivali “terrene”, cioè il Siviglia e il Valencia, oltre all’Atletico in che è in agguato a singhiozzi.

Ribaltone in zona Champions, quindi: nello spettacolare anticipo del Mestalla, Valencia e Villarreal pareggiano per 3-3 e i padroni di casa vedono sfumare l’obiettivo a sette minuti dal termine, dopo essere stati anche avanti per 2-0. La partita è stata emozionante, un vero monumento al calcio; addirittura un famoso quotidiano spagnolo l’ha definita “un’opera d’arte”, inserendola sicuramente come “la miglior partita della stagione”. Il più bello dei pareggi, però, scontenta tutti perché lascia un solo punto a due squadre che hanno lottato degnamente. Il Valencia perde la posizione e scende al quarto posto; il Villarreal invece arranca ad arrivare ai posti che contano, e rimane a quota trenta punti (sesto).

Il Siviglia ha uno scatto d’orgoglio e batte la migliore squadra del momento, dopo il Barça: il Deportivo La Coruna, che sta vivendo una stagione esaltante. Luis Fabiano e compagni hanno portato via tre punti dal Riazor, cosa non facile che li mette appaiati al Real in classifica. Il peggior Atletico Madrid della stagione perde anche col Bilbao, raggiunge la terza sconfitta consecutiva compresa la Coppa e Aguirre è contestato. Se la situazione non migliora, addio sogni di gloria per i Colchoneros. Vanno bene Aguero e Forlàn, ma dietro chi è in grado di essere ad alti livelli? Forse la società ha fatto troppo affidamento ad una certa vecchia guardia non più brillante, ed in questa momento la zona Champions rimane una chimera.