La Liga!

 

In testa e’ tutto uguale, ma subito sotto la lotta e’ serrata...

Le vittorie di misura delle prime della classe non sembrano destare molto l’attenzione degli appassionati della Liga. Il Barcellona prosegue la sua marcia inarrestabile andando a prendere i tre punti su un campo per niente facile come quello del Getafe, spinto dal solito match-winner Messi. Il Real segue a ruota senza mai entusiasmare e dando l’impressione di vivacchiare in un mare di mediocrità generale, cogliendo l’ennesimo 1-0 della gestione Juande Ramos. Saranno anche tanti i punti conquistati dall’ex allenatore del Siviglia e del Tottenham da quando siede sulla panca del Bernabeu, ma non ha di certo soddisfatto il palato delicato del tifoso merengue che si aspetta sempre il bel gioco oltre ai risultati.

Le vere emozioni le stanno regalando da qualche settimana a questa parte le antagoniste della Liga: quel gruppetto di sfidanti alla zona Champions che si sta rincorrendo ogni domenica e che determinerà il fallimento o meno di formazioni attrezzate per disputare la coppa più ambita. Il Valencia, ad esempio, da qualche settimana ha cominciato l’operazione “remontada” e sta scalando posizioni trascinata dai suoi gioielli di maggior bellezza. Villa, Juan Mata e Silva sono un mix di gioventù ed esperienza che sta lasciando il segno sui campi della Spagna. Al Mestalla questo weekend si è dovuto arrendere il Siviglia, formazione che veleggiava al terzo posto in piena tranquillità sia perché le prime due erano (e sono) irraggiungibili, sia perché le altre pretendenti alle zone alte non hanno avuto un ritmo soddisfacente da intaccare la posizione di privilegio acquisita nel corso delle giornate da Kanouté e compagni, autori comunque di qualche scivolone non proprio da grande squadra. Ora il distacco non è più così abissale, e visto che il Valencia ci ha preso gusto gli andalusi dovranno guardarsi dalla loro risalita in questo finale.

Meno bene il Villarreal, che fino a due settimane fa era tranquillo in quarta piazza, ora è in grave crisi perché nell’arco di un mese sta vedendo sfuggire tutti gli obiettivi stagionali, oltre ai suoi pezzi migliori (prima l’nfortunio di Cazorla, poi quello di Marcos Senna). La partita con il Valladolid è un esempio della condizione attuale del sottomarino: Rossi calcia altissimo un rigore inesistente concesso dall’arbitro Pérez Burrull, a simbolo di un periodo con connotati decisamente negativi.

Prosegue invece la sua marcia altalenante l’Atletico Madrid, che stavolta tira fuori le sue due facce: un attacco prolifico, ma un gioco poco entusiasmante. Gli uomini di Abel Resino non convincono fino in fondo e ci mettono un’ora per sbloccare il risultato, con un gran goal di Ever Banega. Forlàn e Simao chiudono la pratica Numancia, e i Colchoneros rimangono a -3 dal Valencia agganciando il Villarreal stesso con la speranza di potersi inserire nel discorso qualificazione. Staremo a vedere, in fondo se non ci fossero queste squadre a rendere più emozionante il campionato che senso avrebbe ammirare solo i campioni blaugrana spopolare su tutti i campi?