La Liga!

 

In testa nulla e’ cambiato, ma il Malaga fa il colpaccio!

Ha ancora sorprese da riservare, questa Liga. Se il discorso riguardante la testa della classifica sembra comunque dominio della attuale capolista, si muove qualcosa sotto le primissime posizioni. Alla ricerca di un posto al sole ci sono parecchie formazioni, sia quelle partite con grandi obiettivi sia quelle partite dal basso: la rincorsa alla Coppa più importante è intrecciata tra Valencia, Villarreal, Atletico e Malaga, che si spartiranno l’ultimo posto disponibile per la Champions e i restanti destinati alla Europa League, la nuova Coppa Uefa rivisitata da Platini.I risultati del weekend pasquale hanno dato conferme, dunque, ma anche qualche scossa importante soprattutto nel basso ventre della graduatoria. Innanzi tutto, premio alla volontà di Mallorca e Osasuna che stanno uscendo da un periodo difficile con i risultati: le vittorie negli scontri diretti contro Almerìa e Athletic Bilbao rendono tutto più intrigante e complicato. In realtà l’Osasuna aveva già vinto in maniera decisa al Calderòn contro l’Atletico la settimana precedente, però dopo essere stata a lungo in fondo alla classifica nulla è dato per scontato. Inutile pareggio della paura tra Numancia ed Espanyol: tra la penultima ed il fanalino di coda vince il timore di perdere,  e ne viene fuori uno scialbo 0-0 che serve a poco. Grande colpo del Betis, invece, che in settimana aveva esonerato il tecnico Paco Chaparro a causa della scarsa continuità di rendimento, soprattutto sul proprio campo. La migliore risposta l’hanno data i suoi giocatori migliori, come Edu ed Emana, che hanno permesso al nuovo tecnico Nogués, proveniente dalla squadra riserve, di portare la vittoria ai biancoverdi dopo due mesi: vero ossigeno per i polmoni dei tifosi sivigliani della sponda betica.

Altro colpaccio della giornata, dopo quello del Malaga che continua a stupire gli osservatori piazzandosi a tre punti dal quarto posto, è quello del Getafe. Battere il Siviglia al Ramon Sanchez Pizjuan non è cosa facile, e di solito per fare questi risultati o sei un mago o sei fortunato: in realtà per gli “azulones” la seconda ipotesi è quella che si avvicina di più alla realtà, poiché le occasioni da rete sprecate da Kanouté e compagni sono state innumerevoli. La novità più importante della domenica è però il cambio della guardia al quarto posto; il Valencia riconquista il posto che insegue da inizio stagione grazie al suo solito trittico di campioni: Villa, Mata e Silva fanno impazzire lo Sporting assetato di punti alimentando le numerosissime voci di mercato che li vedono protagonisti, piazzati dai giornali di tutta Europa un giorno al Real e un altro alla Juve, piuttosto che in Inghilterra o altrove.

Concludiamo con la lotta al vertice e le sue prospettive: come anticipato, non cambia molto la lotta tra le antiche rivali Barça e Real. Il leit-motiv è sempre lo stesso: i ragazzi di Guardiola giocano con scioltezza, semplicità e fantasia, accontentandosi anche di non esagerare sull’avversario come invece gli è accaduto durante la stagione per manifesta superiorità; il Real, invece , soffre maledettamente l’avversario e continua a mostrare un gioco fatto solo di individualità, spunti personali, accelerazioni sporadiche: non esattamente il sogno dei tifosi, però 14 vittorie nelle ultime sedici partite non sono male…